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Negli ultimi anni la ricerca in ambito biomedico ha compiuto passi da gigante. Se un tempo l’introduzione di dispositivi sempre più complessi nel corpo umano poteva sembrare solo oggetto di fantascienza, oggi questi interventi sono sempre più frequenti e salvano tante vite umane. Al fine di ridurre il più possibile i rischi per il paziente, è richiesto il continuo studio di nuovi materiali che possano essere meno invasivi, biocompatibili e meno costosi.
I ricercatori ENEA, nell’ambito del progetto Bi-Stretch-4-Biomed, in collaborazione con l’Università di Warwick, la Queen’s University di Belfast ed il California Institute of Technology (Caltech), stanno studiando nuovi materiali per la realizzazione di stent cardiovascolari biocompatibili in alternativa a quelli metallici. La ricerca è focalizzata su un materiale nanocomposito a base di un polimero facilmente riassorbibile dal corpo umano e ad elevata resistenza, che permetterà di superare i limiti dei dispositivi attualmente in uso.
I ricercatori mostreranno i materiali utilizzati e gli step di processo fondamentali impiegati per la realizzazione di stent cardiaci di nuova generazione attraverso prove sperimentali e video di supporto.